Costruzioni, dai tre sindacati degli edili una piattaforma unica di richieste al governo (a cominciare dall’Ape)

Costruzioni, dai tre sindacati degli edili una piattaforma unica di richieste al governo (a cominciare dall’Ape)

Sole 24 Ore:

Nella manifestazione nazionale di ieri definita la piattaforma unitaria con al centro i temi delle pensioni, del lavoro, della sicurezza, e del contratto

«Ora il Governo ascolti le richieste del settore». La manifestazione nazionale di ieri, proclamata dai sindacati delle costruzioni Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, ha riportato al centro del dibattito alcune questioni sulle quali le tre sigle puntano da tempo: pensioni, lavoro, sicurezza, contratto. Tutte parole d’ordine al centro di una piattaforma unitaria che i segretari generali Panzarella, Turri e Genovesi hanno rilanciato dai palchi di Bologna Roma e Bari.

Al primo posto della mobilitazione c’era la richiesta al Governo di intervenire per correggere i requisiti per l’accesso all’Ape agevolata, che per i sindacati penalizzano proprio gli edili, caratterizzati dalla discontinuità lavorativa. Una ingiustizia che genera drammi. Come ha ricordato il segretario generale Filca-Cisl Franco Turri dal palco di Roma «anche nel 2017 continua la strage sui posti di lavoro: ad oggi sono morti 255 lavoratori, di cui 55 nelle costruzioni. Nel nostro settore, inoltre, aumentano le vittime con più di 55 anni: oltre una certa età non è possibile lavorare sulle impalcature, nelle cave, nelle cementerie. La riforma delle pensioni ha permesso il superamento della Legge Fornero, ma non basta: bisogna allargare i criteri dell’Ape sociale, consentendo ad un numero maggiore di lavoratori edili di andare in pensione prima e senza penalizzazioni».

E di qualità del lavoro e delle imprese ha parlato anche il segretario generale Feneal Uil Vito Panzarella dal palco di Bologna: a pochi giorni dalla ripresa del tavolo negoziale per il rinnovo del contratto nazionale del comparto «chiediamo alle nostre controparti di accettare fino in fondo la sfida della qualità, della valorizzazione dell’occupazione stabile e del riconoscimento delle professionalità. Insieme, attraverso la contrattazione, possiamo contrastare la destrutturazione e la dequalificazione che negli ultimi anni hanno fortemente indebolito il settore delle costruzioni. Occorre arrivare a definire un vero e proprio “contratto di cantiere”, perché alla prolungata violenza della crisi non si può rispondere diminuendo garanzie e tutele ma, al contrario, vanno innovati i diritti e aggiornati gli strumenti».

Sindacati e parti sociali devono fare la propria parte, ma occorre l’intervento del Governo per affrontare la grande emergenza del paese. Come ha ricordato da Bari il segretario generale Fillea- Cgil Alessandro Genovesi «occorre far ripartire gli investimenti pubblici e privati, a cominciare dagli interventi sul sistema infrastrutturale, che è al collasso. Ed insieme la messa in sicurezza del territorio, penso al piano nazionale scuole sicure, al Piano nazionale per le periferie, la riqualificazione dell’edilizia popolare: vogliamo sapere perché i cantieri non partono, ed incalzare, protestare, proporre. Perché ognuno faccia la propria parte, imprese, stazioni appaltanti e pubbliche amministrazioni. Questo, tutti insieme, forti della nostra unità sindacale, chiediamo oggi e continueremo a chiedere».

Stampa

Twitter
Visit Us
Follow Me

Un commento

  1. Giovanni

    Mi rifaccio alle parole di papa Francesco anche se il pensiero era già mio. Impegno da chi ci governa a creare posti di lavoro non elemosine . Un lavoratore edil fa.mar. Che al trenta di giugno rimarrà senza un lavoro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *