Giubileo, Nicola Capobianco: “Tra ritardi e mancata concertazione, la priorità resta la sicurezza nei cantieri”

Giubileo, Nicola Capobianco: “Tra ritardi e mancata concertazione, la priorità resta la sicurezza nei cantieri”

“Il 24 gennaio del 2025 prenderanno il via a Roma gli eventi legati al Giubileo, dopo l’apertura della Porta Santa del dicembre 2024. È ben chiaro a tutti che entro quella data, alla quale mancano poco più di 500 giorni, 16 mesi, sarà impossibile ultimare le 184 opere previste. E sarà impossibile anche solo avviare tutti i cantieri annunciati, sia per le lungaggini burocratiche che per l’assenza delle risorse necessarie. Insomma, non ci vuole Cassandra per capire che l’elenco degli interventi annunciati in pompa magna per l’Anno Santo rappresentano solo del materiale utile a scrivere l’ennesimo libro dei sogni”. Lo dichiara Nicola Capobianco, segretario generale Filca-Cisl Roma.

“Più che prendere atto del fallimento e lamentarsi – prosegue il sindacalista – credo sia opportuno capire quali opere sono davvero realizzabili e con quali modalità. Gli annunci fatti in questi giorni da vari esponenti istituzionali, che hanno dichiarato che per garantire la realizzazione delle opere ‘si lavorerà h24, senza sosta, con tre turni di otto ore’, ci ha lasciati basiti. Due considerazioni: aumentare i ritmi di lavoro per colmare le lacune nella gestione dei cantieri vuol dire non assicurare la qualità del costruito e aumentare lo stress, e quindi i rischi, per gli edili impegnati. Un film già visto in tante altre occasioni in tutta Italia, che ha provocato un aumento di incidenti e tanti infortuni, anche mortali, tra i lavoratori.

Ma quello che mi preme evidenziare – sottolinea Capobianco – è che ogni intervento legato alla organizzazione del lavoro non può essere imposto dall’alto, ma concordato con i lavoratori e con le aziende. La cabina di regia costituita presso la Prefettura, che ha l’obiettivo di vigilare sulla legalità nei cantieri, si è riunita una sola volta. Non servono solo momenti di confronto e dialogo costruttivo, tra l’altro apprezzabili, ma queste cabine devono diventare luoghi decisionale, dove grazie alle concertazione e all’apporto degli addetti ai lavori, ciascuno per il proprio settore di competenza, si mettano in campo strumenti e strategie per assicurare legalità negli appalti, un lavoro di qualità e sicuro in tutti i cantieri. Le opere in ballo sono tante e importanti, perché contribuiscono davvero a disegnare il futuro della Capitale. Siamo ancora in attesa di una risposta dal Campidoglio per una nostra richiesta di incontro.

Il tempo passa inesorabilmente – aggiunge – ma ad oggi i cantieri già avviati si contano sulle dita di una mano. Perdere anche questa occasione sarebbe imperdonabile, rappresenterebbe una sconfitta con conseguenze nefaste a partire dai nostri figli. Non lo merita la città. Non lo meritano i romani. Non lo meritano i 32 milioni di pellegrini che si prevede arriveranno nella Capitale per questo evento globale. Il mondo intero guarderà Roma: dimostriamo di essere una Capitale moderna, efficiente, sostenibile”, conclude il segretario generale della Filca Roma.

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